venerdì 27 dicembre 2013
Come si fa?
Come si fa?
Mi chiedo come si fa a guardare negli occhi una persona,
una persona alla quale dici di voler bene, e mentirle spudoratamente. Farcirle la testa di bugie, colmarla di finzioni e poi continuare ad affermare serenamente di tenere a questa stessa persona.
Come si può sostenere uno sguardo di speranza, uno sguardo pulito che non sospetta, che non immagina la sporcizia dietro parole all'apparenza sincere?
Come è possibile approfittare della buona fede del prossimo, di chi è talmente puro che non scorge il male neppure se lo ha seduto sulle ginocchia?
Come si può abusare delle debolezze altrui senza sentirsi morire dentro, come?
Come si fa?
Ditemelo voi perché io non me ne riesco a capacitare!
Eleonora Della Gatta
mercoledì 11 dicembre 2013
Non credo…
Non credo ai principi e alle belle addormentate, ai vissero felici e contenti. Credo alle persone che si sopportano.
A quelli che maledicono il giorno in cui si sono incontrati. A quelli che si odiano e si amano nello stesso tempo. Quelli che nonostante tutto continuano ad amarsi, in quel modo che nessuno sa.
- G. Carcasi
martedì 10 dicembre 2013
Pretesto
Mentre cercavi un pretesto per allontanarmi…
io ne cercavo uno per farmi amare…
ed è evidente che l’abbia trovato prima tu...
Eleonora Tisi
domenica 1 dicembre 2013
L’uomo che ride
Si vantava, ahimè!, di non aver mai pianto.
Il serbatoio delle lacrime era colmo.
Una tale riserva, in cui s'è accumulata, goccia a goccia, dolore dopo dolore, tutta una lunga esistenza, non si vuota in un istante. Singhiozzò a lungo.
La prima lacrima è una puntura.
Pianse per tutto ciò di cui aveva riso.
Saldò gli arretrati.
Il diritto di un uomo alle lacrime non cade in prescrizione."
[Victor Hugo]
giovedì 28 novembre 2013
E il dolore se n’è andato....
Quando il dolore arriva,
ci sono donne che lo inghiottono a sorsate amare.
Altre invece lo sputano in faccia a chi glielo procura.
Tutte però raccolgono i brandelli di se stesse.
Come fare allora? Come gestire quel dolore che tante volte ci fa sentire così fragili e sopraffatte? Quali sono gli strumenti per interpretarlo e curarlo?
Il dolore va prima di tutto liberato.
venerdì 18 gennaio 2013
Le persone che soffrono
A parte che non è vero che le riconosci le persone che soffrono, no, non è vero.
Anzi, ridono ad alta voce, cercano anche di stare in compagnia, danno forza agli altri e si scusano se non sono perfette.
Non è vero che le persone che soffrono piangono, a volte neanche piangono più, ti ridono in faccia piuttosto che farti sapere come stanno. E non hanno paura a rimaner sveglie tutta la notte a guardare il soffitto , per poi di giorno , alla luce, sorridono.
Scrivono appunti e li strappano, non ricordano mai cosa volevano fare da piccoli, perché di grandi illusioni son cresciute.
Sono persone fragili, che neanche capisci se sorridono a te o a sé stesse.
(Sabi)
lunedì 7 gennaio 2013
Un amore come un fiume..
“Quando sarò capace d’amare mi piacerebbe un amore che non avesse alcun appuntamento col dovere. Un amore senza sensi di colpa, senza alcun rimorso, egoista e naturale come un fiume che fa il suo corso. Senza cattive o buone azioni, senza altre strane deviazioni che se anche il fiume le potesse avere, andrebbe sempre al mare.”
Giorgio Gaber
giovedì 3 gennaio 2013
Un solo viaggio
C'è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta. Così come non credo che si viaggi per tornare. L'uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato. Da sé stessi non si può fuggire.
(Andrej Arsen'evič Tarkovskij - Tempo di viaggio, 1983)