Non so perché vorresti che restasse tutto invariato. Preghi perché così possa essere.
E' freddo dentro. Non è vero, non è freddo, è dolore.
Devi credere. Contro ogni cosa, credere.
A volte le cose belle si tramutano in orribili, e basta così poco.
E' l'incertezza, l'insicurezza.
Guardi la pioggia fitta e scrosciante che ti bagna il viso. E' meravigliosa.
Basterebbe una mano sulla spalla. Solo appoggiata lievemente e una sola parola.
Vorresti che il vento fosse una parola sussurrata..
Invece...
(Anonimo)
A te....
Tu non le puoi vedere; io, si. Terse, rotonde, tiepide.
Lentamente vanno al loro destino; lentamente,
per indugiare più a lungo sulla tua carne.
Vanno verso il nulla; non sono che questo, il loro scorrere.
E una traccia, verticale, che si cancella subito. Astri ?
Tu non le puoi baciare. Le bacio io per te.
Sanno; hanno il sapore dei succhi del mondo.
Che gusto nero e denso di terra, di sole, di mare!
Restano un istante nel bacio, indecise fra la tua carne fredda
e le mie labbra; infine io le prendo.
E non so se erano davvero per me.
Perché io non so nulla.
Sono stelle, o segni, sono condanne o aurore?
Nè guardando nè coi baci ho imparato che cos’erano.
Ciò che vogliono resta là indietro, tutto ignoto.
E così pure il loro nome.
(Se le chiamassi lacrime nessuno mi capirebbe).
Pedro Salinas