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lunedì 7 febbraio 2011

Gli amici di lui

Da “Col cavolo” di Luciana Littizzetto:una-conversazione-dei-due-uomini-d-affari-thumb10559463
Tutti i nostri boyfriend hanno un amico. Un amico del cuore. Quello con cui sono cresciuti. Si sono scambiati le figurine alle elementari, misurato il pisello alle medie, rubati le fidanzate alle superiori. Quello che resiste alle intemperie della vita e al peso degli anni e della trippa. Il maschio però non frequenta l’amico del cuore come noi pollastre. Noi starnazziamo con l’amichetta al telefono una media di 10 volte al giorno per i motivi più ridicoli, per avvertirla che ci è già arrivato il catalogo dell’Ikea, ci è spuntato un orzaiolo gigante o ci è impazzita la maionese anche se abbiamo aggiunto l’olio piano piano. Il maschio no. Il maschio l’amico lo sente ogni tanto. Per darsi un appuntamento. Vanno insieme alla partita o da Giancarlo a bere una birra. E a noi rode da bestia.
Perché chissà cosa si dicono. Chissà quale torrente impetuoso di cretinate lui, l’amico pistola, dirà al nostro esimio coniuge. “Eh, ti ricordi quando stavi con Marcella? Che gnocca era? Con la quarta di reggiseno.. Due tette grosse come due colapasta…” Tra maschi rimangono sempre ricordi profondi. Loro hanno ‘sto modo qui. Quando sono insieme fanno i gradassi. Fanno quelli che chissenefrega delle donne. Le donne fuori dal letto sono una gran rottura di scatole. Che va anche bene. Ma devi essere coerente. Invece no. Perché poi ‘sti aridi vengono a casa e ritornano pulcini smarriti. Pio pio. PIO PIO una grandissima mazza. Insomma. La nostra relazione con il compagno di merende è spesso drammatica. Soprattutto perché ci costringe a tacere. Anche se l’amico è decisamente cretino, passa le serate a giocare alla Playstation a 40 anni suonati e tradisce la moglie da quando ne aveva 24, il nostro boy troverà sempre un motivo per perdonarlo. E difenderlo. Guai a tifare contro accennando a quella disgraziata della moglie. Povera Milly… fino a qualche anno fa erano soltanto cornini da lumaca. Adesso viaggia con due cornazze che neanche un’alce. “Magari lo tradisce anche lei.” Chi? Milly?! Ma se Milly sta tutto il giorno a dipingere limoges e non vede altro che tazzine…”Morditi la lingua e fatti gli affaracci tuoi, spregevole pettegola.” Se invece l’amico te lo fai piacere, nel senso che gli rivolgi almeno la parola, riparte una nuova tiritera. “Ti piace eh, Giovanni? Ho visto come gli parlavi.” Come gli parlavo cosa? Gli ho chiesto di passarmi il sale che la pizza è sciapa. “Sì, ma glielo hai detto con un tono…” Ma quale tono? Gliel’ho chiesto in si bemolle, era meglio il sol diesis? Talvolta, talvoltissima, l’amico può essere anche una personcina decente. Anzi un uomo interessante. Azzardiamo: un figo notevole. In questo caso le frequentazioni saranno rarissime. Perché il bel ami abita in Australia. Sai… va bene l’affetto, ma gente così è meglio avercela a distanza di sicurezza. L’Oceano di mezzo può bastare.”

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